Luca Pozzi TalkingArt
Incontro con Luca Pozzi (Milano, 1983), ai piedi del bosco verticale, piazza Gae Aulenti; racconta del suo lavoro come di "una ricerca ibrida", un po' come se ci si trovasse in una piazza da cui partono diverse strade interdisciplinari.

Incontro con Luca Pozzi (Milano, 1983), ai piedi del bosco verticale, vicino a piazza Gae Aulenti dove, all’inizio del 2004, si trovava la comunità di artisti dell’isola Art Center e dove ha realizzato la sua prima installazione “save100%”. Perché, mi dice, forse è il luogo dove sono avvenuti il maggior numero di cambiamenti rispetto a un così breve lasso di tempo, e dove gli piace tornare ogni volta che vuole immaginare universi paralleli e percorsi temporali alternativi.


La sua formazione è complessa, come il suo desiderio di conoscenza; laureato in pittura e specializzato in 3D modeling e Sistemi informatici, dal 2007 è interessato alla Gravità Quantistica e collabora con la Loop Quantum Gravity Community presso l’Albert Einstein Institute di Berlino, il Centre de physique theorique di Marsiglia, la Penn-State University Di State College e il Perimeter Institute di Waterloo in Ontario.

Dal 2015, affascinato dalla fisica delle particelle e dalle teorie oltre il modello standard, realizza progetti Site-specific presso il CERN di Ginevra, mentre più recentemente, a partire dal 2017 insieme al team del Fermi Telescope dell’istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e della NASA, approfondisce i nuovi orizzonti della Cosmologia Multi-Messaggeria.


Luca Pozzi parla del suo lavoro come di “una ricerca ibrida”, un po’ come se ci si trovasse in una piazza da cui partono diverse strade interdisciplinari, ognuna priva di alcuna gerarchia, ognuna sovrapposta all’altra. Tutte accadono simultaneamente, facendo saltare ogni possibile narrazione lineare ed incentivando la non-località degli eventi e loro correlazione a distanza (spooky action).
Il suo lavoro è come un labirinto di simboli e informazioni, dove le persone sono invitate ad entrare e a trovare il loro percorso interagendo e modificando la struttura connettiva dell’intero sistema-mondo.

“La bibliografia è la cosa più preziosa per un artista, almeno per me. Se non fosse stato per i libri che ho scelto o che mi sono capitati non sarei mai arrivato a pormi certe domande”.

Tra i libri segnalati:
Gurdjieff : Incontro con uomini straordinari,
Carlo Rovelli: Sette brevi lezioni di fisica.
Saramago: Cecità.

durata del video: 9.32

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