La bottega dell’arte

Flavio Favelli (Firenze, 1967), vive a Savigno, sui colli vicino a Bologna.

Un ampio spazio, non solo studio ma un archivio, nel quale raccoglie oggetti di ogni tipo: porte, lampadari con gocce di cristallo, mobili in radica, scritte al neon, bottiglie di Martini, sedie, cancelli, piastrelle e altro ancora…

Sono pezzi di vita che prendono forma attraverso il suo lavoro. Evocazioni di tempi, spazi, memorie. Favelli riesce a dare un nuovo significato a questi oggetti, richiamando la loro storia e il nostro passato.

E’ interessante attraversare con lui questo grande contenitore pieno di cose particolari; di ognuna racconta una storia, dove l’ha trovato, quale la motivazione del suo essere lì, gli antiquari che lo contattano quando hanno ringhiere o porte particolari, le idee che nascono da questi manufatti, spesso in radica come erano i mobili dei suoi nonni.

Seziona lampadari, realizza specchiere con tessere di vetro nero, è passato dal raccogliere francobolli – quelli con i volti che hanno accompagnato le lettere in Italia per molti anni – per poi utilizzarli come tessere con i quali ha composto le carte geografiche dell’Italia. Racconta del suo interesse per i neon, da noi scarsamente considerati, e dei “collage”, termine da lui utilizzato per alludere al suo modo di lavorare.

E’ come rimettere a posto i frammenti del passato (noi veniamo da li) e ricomporli attraverso nuove percezioni.

La bottega dell’arte è un’insegna che Flavio ha nel suo magazzino.

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