Roma, studio di Alessandro Sarra (Roma, 1966).
Cosa significa fare pittura oggi? Per Alessandro Sarra “dipingere è un gesto politico”, nel senso che con la pittura ci si sottrae ai tempi veloci del presente.
Quando ha iniziato a dipingere la domanda che si è fatto più spesso e che ha continuato a porsi è cosa poteva interessargli maggiormente, anche come spettatore. La risposta è il ritmo, ottenuto attraverso varie stesure del colore per forzare i limiti della pittura.
“Il ritmo è l’aspetto fondante del mio lavoro, insieme alla ricerca dello spazio della pittura, all’aspetto temporale, sempre presente, e a una ricerca di equilibrio tra segno e scrittura pittorica”. Una riflessione, dunque, sulla pratica della pittura, osservata dall’interno.
Dalla lettura trae spunti e immagini, ma ama maggiormente il teatro per il rapporto diretto con l’accadimento.
Legge Percival Everett.