Mustafa Sabbagh. La condivisione delle colpe

Mustafa Sabbagh Talkingart

Incontro con Mustafa Sabbagh: nato in Giordania (Amman, 1961), ha studiato architettura a Venezia, è stato assistente a Londra di Richard Avedon, non ama i confini ma le contaminazioni.

La sua visione artistica è incentrata sulla condivisione delle colpe, su situazioni sociali che osserva e interpreta con sensibilità, “perché la rivoluzione va fatta con eleganza”. Il suo studio è a Ferrara: sala con camino, studio per le riprese, tanti libri, poiché dalla parola e dalle letture spesso nascono le sue immagini.

Non è stata solo una intervista, ma un dialogo. Fotografo, Mustafa racconta della sua passione per l’arte classica, di alcuni dei suoi progetti in corso o realizzati, da Onore al nero, nato dalla lettura di Rousseau e Platone, con il nero che assume valenza di colore dominante e una accezione positiva, nero che accoglie rispetto al bianco che riflette, a Made in Italy, una serie di fotografie scattate a ragazzi nati in Italia ma di altre nazionalità, dove ad ognuno è associato un codice, come se fosse un prodotto.

“L’estetica senza etica non può esistere, non mi piace la rivoluzione gridata, deve essere sussurrata…”.

Si ringrazia Marina Dacci presente all’incontro.

Durata del video: 8.30

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