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Appassionato di filosofia, scienze, mistica ebraica, nel suo lavoro sviluppa un nuovo alfabeto, fatto di simboli.

Simone Pellegrini vive a Bologna. Il suo studio ha gli stessi toni – forse a causa della luce del tardo pomeriggio – delle sue opere.

Persona colta, lettore di saggistica, inizia il suo lavoro dopo essersi dedicato alla lettura, un impegno per lui quotidiano. Tra i suoi autori, oltre a Lacan, a filosofi e scienziati – ai quali riconosce una capacità immaginifica –  Rilke, Montaigne, Flaubert, i Seminari di Lacan, Ceronetti e Paul Florensky.

Il suo lavoro è volto alla ricerca di un nuovo alfabeto, o sintassi, fatto di figure archetipiche, simboliche, che entrano in dialogo con altre e che si moltiplicano fino ad assurgere a forme fitomorfe.

E’ interessante il modo di lavorare di Simone: realizza matrici – che considera i suoi negativi- lasciandoli appesi ad una parete fino a quando, spontaneamente, cadono, in una zona da lui denominata “purgatorio”.

 Nell’ultima parte del video alcune riflessioni sull’immaginario dell’artista, che fanno intuire le potenzialità della creatività.

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