Venezia, studio di Elisabetta Di Maggio
Venezia, casa studio di Elisabetta Di Maggio. La sua vita è strettamente intrecciata al lavoro, che ha come materia principale il tempo.

Venezia, casa studio di Elisabetta Di Maggio (Milano, 1964).

La sua ricerca parte da lontano, la sua vita è strettamente intrecciata al lavoro, che ha come materia principale il tempo. Elisabetta interviene in modo delicatissimo con il bisturi su materiali fragili come fogli di carta velina, foglie secche o sapone, evidenziando le strutture nascoste, quasi impercettibili, della materia.

E’ affascinata dalle trame di cui la natura si compone e che sono le stesse che l’uomo realizza, in una riflessione che va dal microcosmo al macrocosmo. Lo stesso è per il tempo, concetto importante se si osservano le sue opere, il tempo della vita e il tempo del lavoro, il tempo della realizzazione, ma anche della conservazione dell’opera.

In questo dialogo racconta delle sue giornate dedicate al lavoro e dell’ultimo progetto realizzato: una sorta di diaframma, un “muro” di carta denso di intagli, nato da una riflessione sulle città cinte da mura e che Elisabetta spiega con la volontà “di mappare l’aria”.

La visita in studio è stata occasione per parlare davanti ad alcuni progetti in corso o già realizzati: le traiettorie del Volo di farfalle, la parete di appunti – una sorta di diario con opere concluse ed altre in divenire -, le tracce che riesce a far emergere da un semplice foglio bianco, punto di partenza per ogni artista, come se questo celasse impronte che il bisturi riesce ad evidenziare, della sua passione per la lettura (ultima parte dell’intervista, i libri letti nel corso di quest’anno).

durata del video: 11.39

intervista realizzata a Venezia, novembre 2019

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